SC’ART…ATI! Al Margutta RistorArte in mostra i manifesti cinematografici mai visti.

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SC’ART – Nessuno li può giudicare

di Brivido & Sganascia  

Prove di manifesti cinematografici scartati, mai stampati, mai visti …

Inaugurazione: Martedì 25 Ottobre 2011 – ore 18.00

dal 26 Ottobre al 5 novembre 2011

Il Margutta RistorArte

Via Margutta 118 – Roma

SCARTI che, proprio in quanto redatti sul filo di un’ispirazione che esce un tantino dal canonico tracciato, ci affascinano d’un sogno parallelo ma diverso, affine ma oltre, possibile ma non attuabile. È il caso dei manifesti cinematografici esposti nella mostra dal titolo “SC’ART” di Brivido & Sganascia,  a Roma dal 25 Ottobre al 5 Novembre 2011 presso Il Margutta RistorArte di Tina e Claudio Vannini. Una selezione di una cinquantina di poster curata da Francesca Barbi Marinetti prevalentemente relativa a pellicole italiane, a cui sono stati preferiti risultati forse più equilibrati, ma che “insistono ad intrigarci quasi come un’occhiolino in direzione di ulteriori scelte percorribili” – afferma la curatrice. La mostra raccoglie prove di manifesti cinematografici scartati, mai stampati, mai visti. Ogni manifesto commissionato dalla cinematografia italiana prevede da 5 a 10 proposte grafiche e non sempre i manifesti scelti sono i più belli o i più artistici. Azzeccare l’immagine perché sia chiara e leggibile talvolta significa controbilanciare un estro creativo più votato ad un impatto suggestivo o artistico E, come per il guanto di Marilyn o la fotografia autografata di star o starlet d’ogni paese e latitudine, anche i poster scartati del cinema divengono ghiotto vintage da collezionisti.Tra i molti titoli: “Nessuno mi può giudicare” di Massimiliano Bruno (2011), “La bestia nel cuore” di  Cristina Comencini (2005), “Che bella giornata” di Gennaro Nunziante (2011), “My name is Tanino” di Paolo Virzì (2002), “Commediasexi” di Alessandro D’Alatri ( 2006), “Maschi contro Femmine” di Fausto Brizzi (2010), “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti (2008), “La Fame e la Sete” di Antonio Albanese (1999), “Almost Blue” di Alex Infascelli (1999), “L’Uomo Nero” di Sergio Rubini (2009), “La Vita è Bella” di Roberto Benigni (1997), “Primo Amore” di Matteo Garrone (2004), “Gallo Cedrone” di Carlo Verdone (1998), “Io & Marylin” di Leonardo Pieraccioni (2009) e perfino “I Soliti Idioti” di Enrico Lando  in uscita il prossimo 4 novembre. Apprezzabili in quanto nessuno più li può giudicare – come recita il sottotitolo della mostra – i manifesti scartati sono ideati da Marco Innocenti che, assieme ai creativi Fabrizio Micheli, Mirko Leonardi e Davide Simonelli, produce da quindici anni anni poster per il cinema. Una collezione border-line che riconduce al già visto, ma da un punto di vista diverso. “Ancora prima di diventare una chicca appetibile del mercato sommerso della fabbrica dei sogni” – spiega la curatrice – “il manifesto cinematografico è la cover del film che nella sua forma di immagine statica da un lato innesca la miccia della nostra immaginazione dall’altro si fa testimone storico, immortalando scene, volti e nomi. Geniali o mediocri che fossero, i cartellonisti hanno cucito l’insieme del nostro immaginario filmico. Un’arte e un esempio di comunicazione diretta condotta storicamente a partire dalla maestria del disegno dei tempi passati fino all’elaborazione d’effetto della computer grafica di oggi. Il giusto bilanciamento tra gli ingredienti di figure e grafica diventano la quintessenza del suo prodotto, l’imprinting, l’icona indice per la rubrica della memoria, e al contempo promessa, seduzione e sublimazione per la pubblicità del film.” Il Margutta RistorArte  www.ilmargutta.it Ufficio Stampa: Emilio Sturla Furnò – +39 340 4050400 – info@emiliosturlafurno.it

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ICONS STARRING di Brivido Pop. Le icone dell’arte, del cinema e tanta ironia.

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Mentre a Cannes si celebra il cinema, nella Capitale oltre duecento ospiti hanno partecipato all’inaugurazione della mostra “Icons Starring” degli artisti Brivido Pop – Marco Innocenti e Fabrizio Micheli – i creativi che, nell’ambito della grafica cartellonistica del mondo dell’industria cinematografica, sono ben conosciuti con il nome di Brivido & Sganascia.

Lilla, blu elettrico, fucsia per i drink ideati per l’occasione da Tina Vannini che, col il marito Claudio – è titolare dello storico locale della Via degli Artisti, Il Margutta RistorArte, dove è stata allestita l’esposizione curata da Francesca Barbi Marinetti.

Molti i volti noti che hanno risposto all’invito del press agent Emilio Sturla Furnò per il vernissage: Laura Lattuada, Alex Partexano, Elisabetta Pellini, Luigi Tabita, Maria Grazia Nazzari, Matteo Branciamore, Maria Monsè, Roberta Beta, il principe Carlo Giovanelli, Lilian Ramos e – in forma smagliante – il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori con la sua Filly. Apprezzamento per gli artisti da parte di Alessandra Rauti, il principe Guglielmo Giovanelli Marconi, il marchese Giuseppe Ferrajoli, il presidente della commissione cultura di Roma Capitale Federico Mollicone, la studiosa dell’avanguardia Claudia Salaris, il vice-presidente della Fondazione Italia Giappone Pier Fabrizio Santovetti, il direttore di Face in Tv Roly Kornblit, l’avvocato matrimonialista Antonella Succi, la psicoterapeuta Irene Bozzi, la giornalista del TG3 Lazio Stefania Giacomini, Maria Consiglio Visco Marigliano, la lady investigation Alba Russo, l’architetto Massimo di Cave, lo stilista Luigi Borbone e i direttori di Woman & Bride Erika Gottardi e Massimiliano Piccinno.

“Le opere realizzate con photoshop e stampate su tela, fino a una tiratura massima di cinque copie” – ha spiegato la curatrice – “giocano su accostamenti tra sacro e profano. Si mescolano due piani dell’estetica, quello dell’effimero e del sublime, dando dimora ad un Olimpo eterogeneo di personaggi famosi sia dell’immaginario cinematografico che dell’Arte. L’ingaggio di figure prese a prestito, a formare un parterre davvero esclusivo, orchestra sulla tela stampata un set acceso da provocazione e ironia su tematiche inerenti ai peccati capitali del bagaglio collettivo. La tecnica della stampa su tela si sporca e vitalizza con collage di ritagli di carta. Lo scarto e lo strappo della realizzazione materica è allusivo all’assemblaggio concettuale delle opere: strato dopo strato e scavando attraverso una sovrapposizione secolare, Brivido Pop ci induce a considerare combinazioni digitali seducenti e impensabili”.

Una mischia di scatti laceri che rivelano set leggendari e opere di grandi pittori del Rinascimento Italiano. Un allegro parapiglia tra immagini inconsuete e intriganti di star del grande schermo di oggi e di ieri, leader politici, madonne raffaellite e veneri botticelliane. Icone sottratte al tempo e allo spazio, che rivivono sulla tela una nuova – fantastica, quanto reale – dimensione. Volti, sguardi, gesti a confronto in un ammassamento in cui si mescolano e si riappacificano vizi e virtù.

Il progetto visuale che ne scaturisce è molto più complesso e sulfureo di quanto appaia ad uno sguardo superficiale. Michelangelo e Anitona, Superman e Raffaello, Caravaggio e Brigitte Bardot, Barack Obama e Osama Bin Laden vanno a braccetto facendo scaturire effetti di senso inattesi, accordi e filiazioni mai prima considerate che ora parlano e si affermano con forza perentoria. Il mordente è una seduzione inedita, come quella dello sguardo di George Clooney che si confonde e rafforza con gli occhi antichi e magnetici del Gentiluomo in arme di Sebastiano del Piombo.

Dal 1997 ad oggi hanno realizzato insieme oltre cento manifesti per il cinema italiano, e molti personaggi dello spettacolo tra cui Pedro Almodovar, Penelope Cruz, Ferzan Ozpetek,  Leonardo Pieraccioni, Laura Torrisi, Carolina Crescentini, Francesca Giovannetti, Checco Zalone, Vincenzo Salemme, Maria Grazia Cucinotta, Paolo Virzì, Silvio Muccino, Laura Chiatti e Carlo Verdone posseggono un brivido pop appeso in casa (o un quadro a loro dedicato), spesso una rielaborazione di un manifesto di un film che li ha visti protagonisti.

Opere di Brivido Pop fanno parte di collezioni private a Montecarlo, San Diego, Singapore, Francoforte, Milano, Genova e Roma. Campeggiano in locali italiani di New York e  Los Angeles e in uffici di produzioni cinematografiche come Warner Bros, Cattleya, Medusa, 01 Distribution e Tao Due a Roma.

ICONS STARRING. Brivido Pop: ritagli ad arte tra cinema e storia.

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Lembi di carta strappata dai manifesti del cinema e della pubblicità. Mischia di scatti laceri che rivelano set leggendari e opere di grandi pittori del Rinascimento Italiano. Un allegro parapiglia tra immagini inconsuete e intriganti di star del grande schermo di oggi e di ieri, leader politici, madonne raffaellite e veneri botticelliane. Icone sottratte al tempo e allo spazio, che rivivono sulla tela una nuova – fantastica, quanto reale – dimensione. Volti, sguardi, gesti a confronto in un ammassamento in cui si mescolano e si riappacificano vizi e virtù.

È la mostra Icons Starring degli artisti di Brivido Pop che inaugura presso Il Margutta RistorArte di Claudio eTina Vannini giovedì 12 maggio alle ore 18,00: la selezione di 21 opere – curata da Francesca Barbi Marinetti –  è allestita nello storico locale di Via Margutta 118 fino al 6 giugno 2011.

Dietro alla firma Brivido Pop vi sono Marco Innocenti e Fabrizio Micheli, che nell’ambito della grafica cartellonistica del mondo dell’industria cinematografica sono ben conosciuti come i creativi . Il primo provvede alla raccolta di immagini, seleziona con cura e prepara il progetto creativo, il secondo accosta e sovrappone le icone per farle dialogare tra loro in un variopinto e ironico tafferuglio.

“Le opere realizzate con photoshop e stampate su tela, fino a una tiratura massima di cinque copie” – spiega la curatrice – “giocano su accostamenti tra sacro e profano. Si mescolano due piani dell’estetica, quello dell’effimero e del sublime, dando dimora ad un Olimpo eterogeneo di personaggi famosi sia dell’immaginario cinematografico che dell’Arte. L’ingaggio di figure prese a prestito, a formare un parterre davvero esclusivo, orchestra sulla tela stampata un set acceso da provocazione e ironia su tematiche inerenti ai peccati capitali del bagaglio collettivo. La tecnica della stampa su tela si sporca e vitalizza con collage di ritagli di carta. Lo scarto e lo strappo della realizzazione materica è allusivo all’assemblaggio concettuale delle opere: strato dopo strato e scavando attraverso una sovrapposizione secolare, Brivido Pop ci induce a considerare combinazioni digitali seducenti e impensabili”.

Il progetto visuale che ne scaturisce è molto più complesso e sulfureo di quanto appaia ad uno sguardo superficiale. Hayez e Botticelli, Betty Boop e Raffaello, Caravaggio e Jack Nicholson, Barack Obama e Osama Bin Laden vanno a braccetto facendo scaturire effetti di senso inattesi, accordi e filiazioni mai prima considerate che ora parlano e si affermano con forza perentoria. Il mordente è una seduzione inedita, come quella dello sguardo di George Clooney che si confonde e rafforza con gli occhi antichi e magnetici del Gentiluomo in arme di Sebastiano del Piombo.

Dal 1997 ad oggi hanno realizzato insieme oltre cento manifesti per il cinema italiano, e molti personaggi dello spettacolo tra cui Pedro Almodovar, Penelope Cruz, Ferzan Ozpetek,  Leonardo Pieraccioni, Laura Torrisi, Carolina Crescentini, Francesca Giovannetti, Checco Zalone, Vincenzo Salemme, Maria Grazia Cucinotta, Paolo Virzì, Silvio Muccino, Laura Chiatti e Carlo Verdone posseggono un brivido pop appeso in casa (o un quadro a loro dedicato), spesso una rielaborazione di un manifesto di un film che li ha visti protagonisti.

Opere di Brivido Pop fanno parte di collezioni private a Montecarlo, San Diego, Singapore, Francoforte, Milano, Genova e Roma. Campeggiano in locali italiani di New York e  Los Angeles e in uffici di produzioni cinematografiche come Warner Bros, Cattleya, Medusa, 01 Distribution e Tao Due a Roma.

 

Il Margutta RistorArte

www.ilmargutta.com

 Ufficio Stampa

Emilio Sturla Furnò

 Tel. +39 3404050400 – e-mail emyesse@yahoo.it